Giardinaggio e Fiori
giovedì 23 febbraio 2012
La Malva
La malva, nota con il nome botanico di malva silvestris, è una pianta spontanea tipica della nostra vegetazione ed appartiene alla famiglia delle malvacee.
La malta, pianta erbacea annuale o biennale, si presenta all'occhi dell'uomo con un fusto solitamente prostrato, irto per lunghi peli e alto un metro o poco più. Le foglie della malva, invece, si presentano alterne, cordate ed arrotondate, a 5-7 lobi più o meno profondi; i fiori, invece, da 2 a 6 collocati sotto l'ascella della foglia, si presenta con una corolla rosa violacea con tre strisce più intense su ciascun pelato.
Questo tipo di pianta medicinale è utilizzata per la preparazione di un infuso grazie all'utilizzo delle foglie ed ai fiori, dai quali si possono anche ottenere tisane. Questa pianta, difatti, ha proprietà sedative, lassative, emollienti, bechiche e molte altre ancora. Ad ogni modo, la malva richiede una piccola attenzione nella sua cura per una buona crescita robusta: le innaffiature, ad esempio, devono essere frequenti, ma sempre regolari, specialmente se ci si trova nella stagione più calda.
Bisogna tener conto, però, che la malva ha bisogno di esser collocata in una zona del giardino abbastanza soleggiata; peraltro, questa pianta spontanea non richiede nessun tipo particolare di terra per la sua sopravvivenza. Insomma, la malva è proprio una pianta bella e nel 1500 era chiamata omnimorba perché era considerata una pianta che curata da tutti i mali.
lunedì 7 novembre 2011
La Dionaea muscipula
La Dionaea muscipula conosciuta molto più comunemente con il nome di Venus Acchiappamosche è una pianta originaria delle paludi umide della Carolina. Questa pianta sarà un vero alleato per le persone che amano gli insetti.
Se odiate mosche, moscerini e zanzare, la Dionaea muscipula potrà senz'altro, essere un ottimo alleato alle palette elettriche per fare fuori gli insetti fastidiosi. Questa pianta, originaria dell'America e più precisamente delle paludi del Carolina, è una pianta che si nutre di insetti attivando una vera e propria trappola a scatto. Le sue foglie, difatti, si presentano come una piccola pinza che si aprono di scatto per catture le sue vittime ed intrappolarle sui peli che vi sono sulla foglia. Delle spine, poi, contornano la vorace bocca che non lascia scampo ai suoi malcapitati.
Questa pianta della palude richiede molta luce e, difatti, deve esser posta verso sud ed in pieno sole; grazie al sole, si accentua ancor di più il colore rosso disposto all'interno della trappola. Nel sottovaso della Dionaea muscipula deve esserci almeno 2-3 centimetri di acqua piovana o comunque distillata poiché il vegetale ne ha sempre bisogno; da evitare è l'acqua del rubinetto poiché, a volte, ha troppo calcare. D'inverno, è necessario riparare la pianta dal freddo e mantenere umido il terreno senza però lasciare l'acqua nel sottovaso.
Per finire, ricordatevi che la dionaea muscipula richiede per la sua coltivazione in vaso della torba acida di sfagno con aggiunta di un po’ di perlite; questa può essere trovata con facilità in commercio, ma fate attenzione che il ph sia basso e che non ci sia del fertilizzante, poiché questa pianta non tollera di esser concimata poiché le proteine le ricava direttamente dalle sue vittime volanti.
giovedì 6 ottobre 2011
Crassula
La crassula è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle crassulacee, la cui origine è da ricercare nel Sud Africa e, la seguente introduzione in Europa, è databile a partire dal Settecento.
Gli amanti delle piante grasse, senz'ombra di dubbio, conosceranno la crassula – il cui nome scientifico è rochea odoratissima – una pianta grassa tipica del Sud Africa che, con le sue foglie di tipo coriaceo cigliate e di un verde vivido e i suoi fiori che si contraddistinguono per essere raggruppati in corimbi rossi di tonalità scarlatto e dal profumo intenso, si presta a decorare in modo piacevole i giardini nelle zone caratterizzate da inverni senza gelate.
Nelle zone che si contraddistinguono per un clima meno favorevole, la crassula è comunque utilizzata come bella pianta d'appartamento, proprio in ragione dei suoi vividi colori e del piacevolissimo profumo dei suoi fiori: la stessa si adatta indifferentemente ad essere coltivata tanto in terra quanto in vaso, richiedendo solo una particolare attenzione a che il terreno sia caratterizzato dalla permeabilità, con una miscela di terra da giardino, terriccio, sabbia e terra argillosa.
La crassula necessita inoltre di un'esposizione in pieno sole o, comunque, di essere collocata in un ambiente contraddistinto per essere luminoso: per quanto riguarda le annaffiature, la pianta abbisogna di acqua in abbondanza durante la stagione estiva, mentre che, in inverno predilige un'annaffiatura scarsa e più sporadica.
giovedì 25 agosto 2011
Papavero d'Oriente
Il papavero d'oriente, famiglia Papaveracee, ha origini collocabili nell'America e nel Caucaso; questo fiore, introdotto in Europa nel 1714, è costituito da circa un centinaio di piante erbacee annuali e perenni.
La maggior parte dei papaveri d'oriente, piante perenni a fusto robusto, possiedono foglie basali, divise, solitamente ricoperte da peluria ed incise; i fiori solitari grandi, a petali lucidi, di colore generalmente rosso vivo e macchiati internamente alla base di un magnifico nero intenso. In natura, grazie alla coltura di diverse specie si sono ottenute numerose varietà con fiori colorati di scarlatto, carminio e tanti altri ancora.
L'esposizione migliore per questa pianta è di pieno sole fino a mezz'ombra; il terreno ideale per il papavero, invece, prevede una terra relativamente asciutta e priva di sostanze organiche. Il papavero d'oriente, che fioriscono tra il mese di maggio e giugno, sono generalmente utilizzati in gruppi per creare magnifici effetti cromatici in bordature o giardini rocciosi.
In merito all'innaffiatura del papavero d'oriente è necessario tener conto che questa pianta non richiede una grande quantità d'acqua, anzi addirittura può resistere anche per lunghi periodi alla siccità. Ad ogni modo, si richiede un'annaffiatura regolare ogni 15-20 giorni, lasciando asciugare per bene il terreno tra un'innaffiatura e l'altra. Durante l'inverno, invece, le innaffiature devono essere sospese e, poi, da marzo a settembre è necessario aggiungere concime per piante con fiori all'acqua che sarà utilizzata per innaffiare almeno una volta al mese.
domenica 12 giugno 2011
La gasteria
La gasteria è una pianta succulente, cioè dotata dei cosìdetti succulenti che hanno la potenzialità di immagazzinare acqua; questa pianta, originaria del Sudafrica, appartiene alla famiglia delle Aloaceae ed il suo nome deriva dal greco gastèr che significa ventre, per via della forma del fiore.
La gasteria è una pianta che si presenta con 6-12 foglie distiche, ravvicinate, ensiformi, aguzze, mucronate, quelle più esterne patenti, quelle più interne erette, di colore verde intenso. Tutte le foglie della gasteria si presentano coperte da grossi tubercoli bianchi; il fusto della pianta, invece, è semplice ed alto al massimo 40 cm, con fiori rossi e verdi, pendenti, riuniti in un grappolo.
Generalmente, in giardino la gasteria è collocata in zone molto miti, altrimenti è collocata in vaso in modo che possa essere ritirata in casa nel periodo di stagione fredda. Questa pianta richiede un collocamento in piena luce ed aria, anche se non deve essere messe alla luce diretta del sole; gradisce anche la collocazione in appartamento e in serra con ottima luce.
Il terreno richiesto dalla pianta è quella normale da giardino, sabbia lavata e terra argillosa. La gasteria richiede un'annaffiatura regolare ogni 6-7 giorni durante la stagione estiva, mentre che vanno quasi sospese durante l'inverno.
martedì 10 maggio 2011
Pungitopo
Il pungitopo, noto anche con il nome di pugnitopo, si presenta come una pianta cespugliosa sempreverde di tipo fruticoso a fusto ramoso, solcato longitudinalmente; quest'arbusto può arrivare sino ad un'altezza che va dai 30 agli 80 cm. Il pungitopo si presenta come un fillocladi ovato-oblunghi, con l'apice pungente, con a metà della loro lunghezza una piccola foglia squamiforme. I fiori insignificanti del pungitopo si presentano sotto l'ascella delle foglie.
Il pungitopo è utilizzato spesso come pianta per realizzare siepi, per bordature o piccole macchie a valore ornamentale quando sulla pianta sono presenti le bacche rosse; ottima pianta da collocare anche nel sottobosco.
Quest'arbusto ha necessità di avere un terreno normale da giardino ed asciutta; in merito all'annaffiatura, invece, è richiesta un'innaffiatura regolare e scarsa in inverno. Nel complesso, comunque, è necessario innaffiare quando il terreno è secco. In merito all'esposizione, invece, il pungitopo tollera qualsiasi esposizione, dall'angolo al sole alla zona ombreggiata.
In medicina popolare, questa pianta era utilizzata per le doti diuretiche ed era combinata con le radici del prezzemolo, sedano, finocchio ed asparago.
by Melody Laurino
Il pungitopo è utilizzato spesso come pianta per realizzare siepi, per bordature o piccole macchie a valore ornamentale quando sulla pianta sono presenti le bacche rosse; ottima pianta da collocare anche nel sottobosco.
Quest'arbusto ha necessità di avere un terreno normale da giardino ed asciutta; in merito all'annaffiatura, invece, è richiesta un'innaffiatura regolare e scarsa in inverno. Nel complesso, comunque, è necessario innaffiare quando il terreno è secco. In merito all'esposizione, invece, il pungitopo tollera qualsiasi esposizione, dall'angolo al sole alla zona ombreggiata.
In medicina popolare, questa pianta era utilizzata per le doti diuretiche ed era combinata con le radici del prezzemolo, sedano, finocchio ed asparago.
by Melody Laurino
martedì 29 marzo 2011
Opuntia
Opuntia è una pianta della famiglia delle Cactaceae, famiglia in cui rientra anche il fico d’India; questa pianta eretta ad articoli ovali e di color verde brillante. Le spine di questa pianta sono di colore giallastro o bruno intenso e con setole brunastre.
Il nome Opuntia venne utilizzato, in passato, da Plinio il Vecchio, anche se in realtà a quei tempi non c’era nessun collegamento con la pianta che vediamo noi ai nostri tempi.
L’Opuntia che viene solitamente utilizzata per abbellire le scarpate, pendii rocciosi o comunque molto scoscesi; gli esemplari più giovani, invece, possono essere coltivati in vaso.
Il clima ideale per la buona crescita di questa pianta è quello mite; può crescere anche nel settentrione dell’Italia, purché si trova in zone limitrofe ai laghi. In merito all’esposizione, invece, questa pianta predilige zone in pieno sole oppure zone con sole leggermente velato, se si parla di pianta in vaso.
Dell’Opuntia troviamo 3 categorie che si differenziano tutte tra di loro:
Opuntia Cylindropuntia: caratterizzata da articoli cilindrici (specie disponibili: Opuntia alcamese, Opuntia bigelovii, Opuntia cylinfrica, Opuntia imbrica, Opuntia salmiana, Opuntia vestita);
Opuntia Tephrocactus: caratterizzata da articoli corti e globulari (specie disponibili: Opuntia fragilis, Opuntia subinermis, Opuntia tunicata);
Opuntia Platypuntia: caratterizzata da articoli piattia ed è quella più diffusa tra le seguenti categorie di Opuntia (specie dispobili: Opuntia basilaris, Opuntia dilenii, Opuntia elata, Opuntia engelmanii, Opuntia ficus-indica, Opuntia microdays).
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