giovedì 25 agosto 2011

Papavero d'Oriente


Il papavero d'oriente, famiglia Papaveracee, ha origini collocabili nell'America e nel Caucaso; questo fiore, introdotto in Europa nel 1714, è costituito da circa un centinaio di piante erbacee annuali e perenni.

La maggior parte dei papaveri d'oriente, piante perenni a fusto robusto, possiedono foglie basali, divise, solitamente ricoperte da peluria ed incise; i fiori solitari grandi, a petali lucidi, di colore generalmente rosso vivo e macchiati internamente alla base di un magnifico nero intenso. In natura, grazie alla coltura di diverse specie si sono ottenute numerose varietà con fiori colorati di scarlatto, carminio e tanti altri ancora.
L'esposizione migliore per questa pianta è di pieno sole fino a mezz'ombra; il terreno ideale per il papavero, invece, prevede una terra relativamente asciutta e priva di sostanze organiche. Il papavero d'oriente, che fioriscono tra il mese di maggio e giugno, sono generalmente utilizzati in gruppi per creare magnifici effetti cromatici in bordature o giardini rocciosi.
In merito all'innaffiatura del papavero d'oriente è necessario tener conto che questa pianta non richiede una grande quantità d'acqua, anzi addirittura può resistere anche per lunghi periodi alla siccità. Ad ogni modo, si richiede un'annaffiatura regolare ogni 15-20 giorni, lasciando asciugare per bene il terreno tra un'innaffiatura e l'altra. Durante l'inverno, invece, le innaffiature devono essere sospese e, poi, da marzo a settembre è necessario aggiungere concime per piante con fiori all'acqua che sarà utilizzata per innaffiare almeno una volta al mese.